Premessa


Credo sia opportuno citare l'introduzione del famoso libretto su Termini Imerese di Giuseppe Patiri "... la povera città delle più antiche terme del mondo ben di rado si affaccia in mente al "touriste" allo "sportman" ed a tutte le elette turbe dei viaggiatori, che le gettano un'occhiata, attraverso i convogli ferroviari, e ne ammirano, al più, il bel panorama; ma tirano dritto attratti dalla fama di altri siti... (Giuseppe Patiri Termini Imerese Antica e Moderna - 1899).

venerdì 9 ottobre 2020

Presentazione

 Coltivare la memoria del passato aiuta a costruire un futuro migliore. E' sicuramente dalla lettura del passato che si possono cogliere i nessi, le qualità e i valori da trasmettere alle future generazioni. Sfogliare le pagine di un album fotografico è sicuramente un'operazione gratificante, se poi le immagini ci portano indietro con la memoria a luoghi e situazioni a noi gradite, diviene un'operazione che acquista valenza culturale. Le immagini qui raccolte sono piene di suggestioni sentimentali ed hanno per me una carica evocativa che ho cercato di trasmettere a chi capitasse di sfogliare questo "Album di Famiglia". 

Diceva il Patiri che c'era una volta una città, che al tempo dei Romani era chiamata "Civitas Splendidissima", che sorgeva alle falde del Monte S. Calogero, nata dopo la distruzione della più nota  città di HImera. Questa  città, pittorescamente adagiata sul declivio di un colle, di fronte al suo golfo azzurro, che per gli avanzi di insigni monumenti e testimonianze storiche di ogni tempo che conserva, potrebbe essere centro di attrazione turistica e di soggiorno, invece non lo è.

Il sito era noto anche nella leggenda delle Ninfe che fanno sgorgare un'acqua termale salutare per ristorare l'eroe Ercole di ritorno dalle sue 12  leggendarie fatiche.


Monte San Calogero 

C'era una volta una città in cui opere di grande ingegno venivano realizzate. Oltre al più grande Acquedotto della Sicilia, vennero costruiti a Termini Imerese il Porto, la Curia, il Foro e uno dei pochissimi anfiteatri della Sicilia; inoltre venne ampliato l'antico stabilimento balneare.

Non ultimo i grandiosi lavori per far passare la via Consolare Valeria, che da Messina portava a Palermo, attraverso l'abitato di Termini Imerese, di cui parleremo di seguito in un capitolo dedicato.

C'era una volta.... C'era una volta..C'era una volta... tutto quello che abbiamo menzionato e molto altro ancora, e proprio per non far disperdere questo patrimonio di conoscenze che ci accingiamo, con il contributo di chi ci legge, a costruire questa raccolta di memorie.








  
 
Questo blog è un pretesto per condividere impressioni, emozioni e sensazioni che una foto un testo, o un video, possono suscitare in chi legge. Quello che segue è pertanto una raccolta di testi, foto, disegni e video che a vario titolo ho raccolto negli anni e in alcuni casi prodotto in prima persona. Spero meritino di essere visti. Grazie per avermi dedicato un po del vostro tempo.

mercoledì 14 dicembre 2011

Il porto di Termini Imerese



Caricatore di grano tra i più importanti della Sicilia sin dall'epoca Romana, ecco come il Patiri nella sua guida "Termini Imerese antica e moderna"(Palermo - 1899) descrive il luogo e le opere antiche del porto di Termini Imerese.


Porto di Termini Imerese - Anno 1977
" Render l'antica spiaggia di Termini più sicura agli approdi, per opera d'una scogliera, messa a difesa di quella bella insenatura di mare, che si apre dalla rupe del Castello, alla punta della Secca, fu pur troppo ardente e secolare aspirazione della comune di Termini. Nell'età antica, e segnatamente nell'epoca romana, quando le onde del mare s'internavano in città, quasi al punto di lambire le soglie delle antiche Thermae, un porto più o meno comodo quivi esisteva; e forse fu una delle opere più utili, che, in quel centro granifero per eccellenza, contribuì a quei tempi alla invidiabile prospettiva della "Colonia Augusta Himereorum".

Continua il Patiri nella sua guida pubblicata nel 1899. "Chi si affaccia dalla Porta Erculea, scovre tuttora di cotesta opera antica delle tracce molto persistenti: e sono gli scogli detti della "Gisira", in mezzo al mare avanzo non dubbio di solida costruzione sottomarina, e forse estrema punta o imboccatura di quest'antico molo".






Bagni della Gisira - Anno 1909 by Michele Salvo


La realizzazine del porto fu stabilita solo dopo l'Unità d'Italia, esattamente nel 1862, su progetto dell'ingegnere Biamonte, Direttore dei porti e fari del Regno. Nel 1874, a carico del Municipio e per un importo pari a lire 700.000, si avviarono i lavori per la costruzione di un molo che, partendo dalla base nord-orientale delle rupe sulla quale si ergevano le mura del diruto castello, si protendeva verso est, utilizzando il materiale calcareo ricavato dalla zona sottostante la rocca ed in corrispondenza della base del molo stesso.


Foto 2
Già nel 1880 la lunghezza del molo aveva raggiunto circa 600 metri (foto 1).
Il porto meno ampio di quello attuale, ma fra i più attivi della costa settentrionale dell'isola, registrava movimenti annui per oltre 50 mila tonnellate e brulicava di velieri (Foto 2), normalmente utilizzati per esportare granaglie, legumi secchi, sommacco, olio, paste alimentari, zolfo (foto 3). Con Decreto Ministeriale del 12/02/1888, il porto di Termini Imerese fu classificato di seconda categoria, ossia tra i porti il cui movimento commerciale interessava una o più province, con quantitativi di merci imbarcate e sbarcate non inferiori a 25.000 tonnellate/anno.
Il governo si fece carico del completamento del porto. Alla fine del secolo il molo raggiunse la lunghezza di 730 metri, volgendosi in direzione est sud-est.


Foto 3
( Foto di Michele Salvo - Collezione Ciofalo)

Il porto di Termini Imerese com'era 






























Il porto oggi

Il 








martedì 13 dicembre 2011

Il Castello di Termini

G. Morelli - Rappresentazione prospettica del Castello di Termini



C'era una volta un grande castello ..., a questo punto qualcuno penserà alla canzone, ma voglio invece parlare proprio di un castello. E' di qualche anno fa una lodevole iniziativa, a cura dell'Architetto Rosario Nicchitta e del comune di Termini Imerese, che aveva consentito ad un vasto pubblico di conoscere la storia del castello di Termini. E' singolare che il titolo della mostra recitasse "IL CASTELLO DI TERMINI... dove si cerca di spiegare dove guardare e come osservare ciò che si vede..." visto che adesso c'è poco da guardare e da spiegare dal momento che tutto è stato chiuso. Mi permetto pertanto di utilizzare il materiale pubblicato e tentare di replicare un'azione di divulgazione. Le notizie provengono tutte da "IL CASTELLO DI TERMINI" di  Rosario Nicchitta edito da "editrice GASM".

Le origini del castello di Termini risalgono a quasi mille anni fa. Il primo indizio è costituito da una epigrafe araba che si fa risalire agli ultimi decenni del novecento e che era incastrata in un muro attiguo alla porta meridionale del castello. L'epigrafe è oggi conservata nel museo civico.
Si hanno notizie più certe nel 1154, quando il geografo arabo Idrisi  descrive il sito enfatizzando l'importanza della struttura difensiva: "... Rocca fra le più imponenti e sito tra i più ragguardevoli...".
Le informazioni sulla sua effettiva consistenza rimasero però generiche fino al 1500, cioè fino a quando militari, geografi e disegnatori cominciarono a raffigurare la città e il suo paesaggio nelle forme tipiche della rappresentazione: carte topografiche, vedute prospettiche, visioni assonometriche.
Il disegno acquarellato di G. Morelli (1622), conservato nella Biblioteca Reale di Torino (vedi sopra), raffigura il castello in prospettiva, esso rappresenta un reale rilievo grafico e pittorico della costruzione.
Il castello venne distrutto nel 186o per mano dei Borboni. Delle antiche strutture restano oggi soltanto alcuni brevi tratti della cinta muraria ed una grande cisterna per la raccolta dell'acqua dell'acqua posta sulla sommità e inglobata nell'attuale costruzione degli anni '50. Questa con rampe e terrazzamenti, consente l'accesso al punto più elevato della rupe e costituisce un eccezionale punto panoramico sul paesaggio del golfo di Termini.



Tre scatti dal suddetto punto panoramico