Premessa


Credo sia opportuno citare l'introduzione del famoso libretto su Termini Imerese di Giuseppe Patiri "... la povera città delle più antiche terme del mondo ben di rado si affaccia in mente al "touriste" allo "sportman" ed a tutte le elette turbe dei viaggiatori, che le gettano un'occhiata, attraverso i convogli ferroviari, e ne ammirano, al più, il bel panorama; ma tirano dritto attratti dalla fama di altri siti... (Giuseppe Patiri Termini Imerese Antica e Moderna - 1899).

Il PORTO di TERMINI IMERESE

 



Caricatore di grano tra i più importanti della Sicilia sin dall'epoca Romana, ecco come il Patiri nella sua guida "Termini Imerese antica e moderna"(Palermo - 1899) descrive il luogo e le opere antiche del porto di Termini Imerese.


Porto di Termini Imerese - Anno 1977
" Render l'antica spiaggia di Termini più sicura agli approdi, per opera d'una scogliera, messa a difesa di quella bella insenatura di mare, che si apre dalla rupe del Castello, alla punta della Secca, fu pur troppo ardente e secolare aspirazione della comune di Termini. Nell'età antica, e segnatamente nell'epoca romana, quando le onde del mare s'internavano in città, quasi al punto di lambire le soglie delle antiche Thermae, un porto più o meno comodo quivi esisteva; e forse fu una delle opere più utili, che, in quel centro granifero per eccellenza, contribuì a quei tempi alla invidiabile prospettiva della "Colonia Augusta Himereorum".

Continua il Patiri nella sua guida pubblicata nel 1899. "Chi si affaccia dalla Porta Erculea, scovre tuttora di cotesta opera antica delle tracce molto persistenti: e sono gli scogli detti della "Gisira", in mezzo al mare avanzo non dubbio di solida costruzione sottomarina, e forse estrema punta o imboccatura di quest'antico molo".






Bagni della Gisira - Anno 1909 by Michele Salvo


La realizzazine del porto fu stabilita solo dopo l'Unità d'Italia, esattamente nel 1862, su progetto dell'ingegnere Biamonte, Direttore dei porti e fari del Regno. Nel 1874, a carico del Municipio e per un importo pari a lire 700.000, si avviarono i lavori per la costruzione di un molo che, partendo dalla base nord-orientale delle rupe sulla quale si ergevano le mura del diruto castello, si protendeva verso est, utilizzando il materiale calcareo ricavato dalla zona sottostante la rocca ed in corrispondenza della base del molo stesso.


Foto 2

Già nel 1880 la lunghezza del molo aveva raggiunto circa 600 metri (foto 1).
Il porto meno ampio di quello attuale, ma fra i più attivi della costa settentrionale dell'isola, registrava movimenti annui per oltre 50 mila tonnellate e brulicava di velieri (Foto 2), normalmente utilizzati per esportare granaglie, legumi secchi, sommacco, olio, paste alimentari, zolfo (foto 3). Con Decreto Ministeriale del 12/02/1888, il porto di Termini Imerese fu classificato di seconda categoria, ossia tra i porti il cui movimento commerciale interessava una o più province, con quantitativi di merci imbarcate e sbarcate non inferiori a 25.000 tonnellate/anno.
Il governo si fece carico del completamento del porto. Alla fine del secolo il molo raggiunse la lunghezza di 730 metri, volgendosi in direzione est sud-est.



Foto 3
( Foto di Michele Salvo - Collezione Ciofalo)


Il porto di Termini Imerese come io lo ricordo































Il porto oggi









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