Premessa


Credo sia opportuno citare l'introduzione del famoso libretto su Termini Imerese di Giuseppe Patiri "... la povera città delle più antiche terme del mondo ben di rado si affaccia in mente al "touriste" allo "sportman" ed a tutte le elette turbe dei viaggiatori, che le gettano un'occhiata, attraverso i convogli ferroviari, e ne ammirano, al più, il bel panorama; ma tirano dritto attratti dalla fama di altri siti... (Giuseppe Patiri Termini Imerese Antica e Moderna - 1899).

TERMINI COM'ERA



 Salvatore D’ONOFRIO, docente di Antropologia Culturale presso l'Università di Palermo, dopo aver constatato come fino agli anni successivi alla seconda guerra mondiale, il patrimonio culturale tradizionale siciliano si presentava coeso e dotato di una sua riconoscibile vitalità, in continuità con il più antico passato delle culture Mediterranee, negli ultimi cinquant'anni si è progressivamente lacerato, in larga misura perché non più oggetto di trasmissione da bocca ad orecchio: questo è  un fenomeno culturale prodottosi per la prima volta nella storia dell’uomo,  prosegue affermando:


"Millenni di esercizio della scrittura non avevano impedito alla società Mediterranea di vivere immersi nell’oralità. Nemmeno la scolarizzazione estesa a classi che ne erano rimaste escluse, aveva impedito che il mondo sia popolare che paleo-industriale, continuasse ad organizzarsi secondo valori e ritmi arcaici rimasti nel tempo immutati. Non si tratta di scagliarsi contro il progresso, ma di riconoscere i guasti, anche irreversibili, prodotti dallo sviluppo.Quanto veniamo scrivendo non deve apparire una fuga nel passato né un tentativo interessato di rivendicare spazi più ampi per gli antropologi. Una delle condizioni necessarie alla cultura dominante per affermarsi in pieno e definitivamente sull’intelligenza e la sensibilità umane, è la cancellazione della memoria etnica, nei due sensi in cui la si intende. Cancellazione dei contenuti ideologici, dell’intero mondo di pulsioni e di sentimenti veicolati dalle culture popolari; cancellazione delle cosiddette "menemotecniche", cioè delle tecniche che dallo indovinello ai canti , all’intervento controllato sulle tradizioni orli, consentivano l’esercizio della memoria, consentivano in altri termini di fondare il passato, conferendo identità a spessore al presente, garantendo la possibilità di costruzione consapevole del futuro".

E’ per queste ragioni che l’opera di scavo di GIUSEPPE NAVARRA nella storia e nella cultura tradizionale di Termini Imerese merita di essere apprezzata e valorizzata, soprattutto dai giovani, è di quelle destinate a durare nel ricordo di chi lo ha conosciuto e di quanti grazie ad essa comprenderanno che soltanto nella memoria l’uomo può trovare salvezza e certezza di vivere.
I documenti che andremo a presentare costituiscono un esempio emblematico dell’intreccio tra la memoria scritta e orale. Raccolti lungo l’arco del secolo appena trascorso, essi testimoniano il paradosso di essere stati consegnati all’eterno presente della scrittura nel momento in cui si avvertiva che stavano uscendo definitivamente fuori dall’oralità".
Il modello che ha guidato la raccolta, è quello ottocentesco di Giuseppe Pitrè, e tuttavia essa si iscrive in orizzonti culturali profondamente mutati.



Il lavoro di Giuseppe Navarra su Termini Imerese (Termini com'era- Editrice GASM- Nov 2000), inizia con una lista di cose, persone e luoghi, annotate dall'autore mentre queste sparivano. L'autore ci tiene ad affermare che trattasi di cose minime, che attengono alle abitudini e ai gesti della vita di tutti i giorni, ma che identificano prepotentemente una società, anzi si sostiene che esse hanno un altissimo valore in ordine "al funzionamento equilibrato della vita sociale".
 Alcune delle cose di quell'elenco mi erano completamente estranee ma, al contrario, tante non lo erano affatto. Vorrei tentare anch'io di proporre l'elenco di alcune cose a me note, per avvalorare la tesi del Prof. Navarra, il quale sosteneva che non esiste più il rapporto generazionale che legava, attraverso il  filo della memoria, i più giovani agli anziani, "rapporto che malauguratamente  in quest'epoca sembra essersi spezzato per sempre".

Dagli anni '50 ad oggi a mia memoria, sono scomparsi:

Le fornaci a calce
I cavatori di pietra del Castello
Gli Scalppellini
Gli acquai di pietra calcarea
I tombini di pietra calcarea
I Panuzzi di San Biagio
Le numerosissime fila di quadrupedi e carretti che ritornavano in città la sera
I numerosi sensali di grano
I numerosi sensali di olio
I grandiosi molini e pastifici che alimentavano una fiorente esportazione
L'acqua con i petali di rose, con la quale ci lavavamo la faccia nel giorno dell'Ascesione
I cappelli da uomo di ogni sorta
I cappelli di panama.
Le velette nere abbassate sul viso delle signore.
I calamai
Le vetture ferroviarie di terza classe.
Gli otri in cui si trasportava l'olio ed il mosto.
I numerosi bottai
I fabbricanti di barche
La colonia marina.
La fabbrica del ghiaccio
I "vuzzaredda", piccole barche a remi.
Le corse dei cavalli.
Le corse dei sacchi.
Il giuoco dei "pignateddi"
Il giuoco della "badda" con il laccio.
I carrettini a mano.
Le guardie campestri.
La festa degli alberi
Le toppe ai gomiti delle giacche e al fondo dei calzoni
(continua)

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I luoghi della Memoria

Sostiene il Prof. Navarra che i luoghi di una piccola cittadina quale è ancora Termini Imerese, possono essere  percepiti globalmente dai suoi abitanti. Salite, scorciatoie, cappellette, sorgenti, costituiscono i punti di una rete di riferimento attraverso cui si ristrutturano in permanenza percorsi individuali e relazioni sociali. Un elenco di questi luoghi, che può aiutare a ricucire gli strappi di un'altra rete invisibile, la memoria, è riproposto di seguito. Senza questa memoria, nessuna identità, e di conseguenza nessun futuro sarebbe possibile.

1) ACCHIANATA RI RRAVOTTA (Salita gargotta)
2) ACCHIANATA RI SAN LORENZO ( Salita di San Lorenzo)
3) ACCHIANATA RI SAN GIUSEPPI (Salita di San Giuseppe)
4) ACCHIANATA RA SERRA
5) ACCHIANATA RI SAN COSIMU
6) ACCHINATA RU TRIBUNALI
7) ACCHIANATA RI TURRI
8) ACCURZU RI CACCU
9) ACCURZU RU CAMPUSANTU
10) ANTONIACCI
11) ARCHI
12) ARCHI RU MAZZARINU
13) ARCHI VECCHI ( Ponti Romani)
14) SUPRA L'ARCHI
15) ARRERI U PORTU
16) A PUNTA U PORTU
17) BAGNI
18) ACQUA RI SCIDDATU
19) BAGGHI
20) BATIA
21) BIVIRATURA
22) BATIEDDA
(continua)



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