Premessa


Credo sia opportuno citare l'introduzione del famoso libretto su Termini Imerese di Giuseppe Patiri "... la povera città delle più antiche terme del mondo ben di rado si affaccia in mente al "touriste" allo "sportman" ed a tutte le elette turbe dei viaggiatori, che le gettano un'occhiata, attraverso i convogli ferroviari, e ne ammirano, al più, il bel panorama; ma tirano dritto attratti dalla fama di altri siti... (Giuseppe Patiri Termini Imerese Antica e Moderna - 1899).

ACQUEDOTTO CORNELIO

 E' sotto la dominazione romana che Thermae Himerensis viene elevata al rango di  città decumana, dando l'avvio ad un periodo di grande floridezza. Essa viene pertanto dotata di tutte quelle infrastrutture indispensabili ad una importante città romana: foro, porto, anfiteatro, curia oltre ad un lungo acquedotto (circa 8 Km.) intitolato ad un tal Cornelio, presumibilmente il magistrato incaricato della realizzazione dell'opera. L'acquedotto "ACQUA CORNELIAE DUCTUS, come gli storici ne tramandano il nome, fu realizzato tra il I e II a.C. per addurre in città l'acqua dalla contrada Brucato alle falde del monte S. Calogero, e rappresenta una delle più monumentali opere di Termini Romana, importante sia perchè è la maggior costruzione del genere in Sicilia, sia perché è un esempio eloquente delle conoscenze raggiunte dai romani in campo idraulico e non solo.






La tecnica su cui l'opera si basava era quella dei piani inclinati e delle torri di  compressione che permettevano di superare forti dislivelli. 





Il reperto più importante, con ponte a doppio ordine di arcate si può ancora ammirare in contrada Figurella, visibile all'ingresso dell'autostrada per Palermo. Si tratta di un'imponente opera ingegneristica di oltre 100 metri di lunghezza e più di 16 in altezza. Il ponte, fatta eccezione per le due arcate centrali crollate nel tempo,si presenta ancora integro,salvo gli effetti dell'incuria e del trascorrere del tempo.  





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